CONOSCIAMO MEGLIO I SANITARI DI CURE PALLIATIVE - La dottoressa Silvia Perosino

Queste sono le parole di Silvia Perosino, 34 anni, laureata in Medicina nel 2016 con 110 e lode all'Università di Torino. Dottoressa palliativista è stata assunta dall'Asl di Asti all'Ospedale Cardinal Massaia, Reparto di Oncologia e Cure Palliative nel 2021, grazie ad un consistente contributo della nostra Associazione “Con Te”. La dottoressa Perosino lavora molto e si divide tra questo incarico ad Asti e un contratto di Continuità Assistenziale ad Alba.

 

Per lei di fondamentale importanza è l'𝐚𝐬𝐬𝐢𝐬𝐭𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐝𝐨𝐦𝐢𝐜𝐢𝐥𝐢𝐚𝐫𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐩𝐚𝐳𝐢𝐞𝐧𝐭𝐢. La sua tesi di laurea, premiata come miglior tesi dell'anno, ha focalizzato l'attenzione proprio su uno strumento innovativo per le cure domiciliari: la 𝐏𝐚𝐥𝐥𝐢𝐚𝐭𝐢𝐯𝐞 𝐂𝐚𝐫𝐞 𝐁𝐨𝐱. Dopo un tirocinio con i dottori Paolo Rappa Verona e Francesco Pinta, la scelta di dedicare la tesi a questo progetto, fiore all'occhiello dell'ASL di Asti. Si tratta di un prototipo, unico nel suoi genere, di integrazione tra ospedale e territorio, basato sulla condivisione di protocolli terapeutici tra professionisti e care giver. La dottoressa Perosino insieme ad altri colleghi astigiani ha di recente è presentato questo progetto e i

suoi risvolti positivi al XXIX Congresso della SICP - Società Italiana di Cure Palliative, svoltosi a Riccione lo scorso novembre.

 

“𝐶𝑢𝑟𝑎𝑟𝑒 𝑖𝑙 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑜 𝑖𝑛 𝑐𝑎𝑠𝑎 𝑠𝑖𝑔𝑛𝑖𝑓𝑖𝑐𝑎 𝑟𝑖𝑐𝑜𝑠𝑡𝑟𝑢𝑖𝑟𝑛𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑠𝑡𝑜𝑟𝑖𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑒 𝑙𝑒 𝑠𝑢𝑒 𝑟𝑒𝑙𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑖 𝑒 𝑑𝑎𝑟𝑒 𝑝𝑖𝑢̀ 𝑠𝑒𝑟𝑒𝑛𝑖𝑡𝑎̀. 𝑁𝑒𝑙𝑙𝑒 𝐶𝑢𝑟𝑒 𝑃𝑎𝑙𝑙𝑖𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑖𝑙 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑒 𝑙𝑎 𝑠𝑢𝑎 𝑓𝑎𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑎 𝑎𝑐𝑞𝑢𝑖𝑠𝑖𝑠𝑐𝑜𝑛𝑜 𝑐𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑙𝑖𝑡𝑎̀. 𝑆𝑖 𝑐𝑎𝑝𝑖𝑠𝑐𝑒 𝑐𝑜𝑠𝑎 𝑓𝑎 𝑠𝑡𝑎𝑟 𝑚𝑒𝑔𝑙𝑖𝑜 𝑢𝑛𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎, 𝑛𝑜𝑛 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑖 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑢𝑔𝑢𝑎𝑙𝑖, 𝑐𝑒𝑟𝑐𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑑𝑖 𝑚𝑖𝑔𝑙𝑖𝑜𝑟𝑎𝑟𝑛𝑒 𝑙𝑎 𝑣𝑖𝑡𝑎 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑛𝑒𝑔𝑙𝑖 𝑢𝑙𝑡𝑖𝑚𝑖 𝑚𝑜𝑚𝑒𝑛𝑡𝑖. 𝐼𝑛 𝑞𝑢𝑒𝑠𝑡𝑜 𝑠𝑒𝑛𝑠𝑜 𝑙𝑒 𝐶𝑢𝑟𝑒 𝑃𝑎𝑙𝑙𝑖𝑎𝑡𝑖𝑣𝑒 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑖𝑛𝑡𝑒𝑟𝑑𝑖𝑠𝑐𝑖𝑝𝑙𝑖𝑛𝑎𝑟𝑖: 𝑖𝑛 𝑒𝑠𝑠𝑒 𝑟𝑖𝑒𝑛𝑡𝑟𝑎𝑛𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑠𝑜𝑙𝑜 𝑔𝑙𝑖 𝑎𝑠𝑝𝑒𝑡𝑡𝑖 𝑐𝑙𝑖𝑛𝑖𝑐𝑖 𝑚𝑎 𝑎𝑛𝑐ℎ𝑒 𝑞𝑢𝑒𝑙𝑙𝑖 𝑠𝑜𝑐𝑖𝑎𝑙𝑖 𝑒 𝑠𝑝𝑖𝑟𝑖𝑡𝑢𝑎𝑙𝑖”.

 

Fondamentale per le Cure Palliative, più che in altri ambiti sanitari, è anche il lavoro di equipe. “𝐿'𝑢𝑛𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑓𝑎 𝑙𝑎 𝑓𝑜𝑟𝑧𝑎 𝑒 𝑢𝑛 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑟𝑜𝑛𝑡𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑡𝑖𝑛𝑢𝑜 𝑡𝑟𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑠𝑜𝑛𝑎𝑙𝑒 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑜-𝑖𝑛𝑓𝑒𝑟𝑚𝑖𝑒𝑟𝑖𝑠𝑡𝑖𝑐𝑜 𝑒̀ 𝑎𝑙𝑙𝑎 𝑏𝑎𝑠𝑒 𝑑𝑒𝑙 𝑛𝑜𝑠𝑡𝑟𝑜 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑜. 𝐼𝑙 𝑚𝑎𝑙𝑎𝑡𝑜 𝑛𝑜𝑛 𝑒̀ 𝑖𝑙 𝑝𝑎𝑧𝑖𝑒𝑛𝑡𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛 𝑚𝑒𝑑𝑖𝑐𝑜, 𝑚𝑎 𝑑𝑖 𝑡𝑢𝑡𝑡𝑎 𝑙'𝑒𝑞𝑢𝑖𝑝𝑒 𝑐ℎ𝑒 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑎𝑏𝑜𝑟𝑎 𝑒 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑎 𝑖𝑛𝑠𝑖𝑒𝑚𝑒”.