Palliativo non vuol dire "inutile", anzi la sua definizione deriva dalla parola latina “pallium” ovvero mantello, inteso come protezione. Le cure palliative nascono circa 30 anni fa in Inghilterra e sono la cura globale e multidisciplinare volte al controllo dei sintomi, con particolare attenzione al dolore, la presa in carico dei problemi psicologici, sociali e spirituali. Esse si propongono di migliorare il più possibile la qualità di vita sia per i pazienti che per le loro famiglie.
Le cure palliative:
• affermano la vita e considerano la morte come un evento naturale;
• non accelerano né ritardano la morte, non fanno accanimento terapeutico e tantomeno praticano l’eutanasia;
• provvedono al sollievo dal dolore e dagli altri sintomi controllandoli e prevenendoli;
• integrano gli aspetti psicologici, sociali e spirituali dell’assistenza;
• offrono un sistema di supporto per aiutare la famiglia durante la malattia e durante il lutto.
Le cure palliative sono state definite dall’Organizzazione Mondiale della Sanità come "…un approccio che migliora la qualità della vita dei malati e delle loro famiglie che si trovano ad affrontare le problematiche associate a malattie inguaribili, attraverso la prevenzione e il sollievo della sofferenza per mezzo di una identificazione precoce e di un ottimale trattamento del dolore e delle altre problematiche di natura fisica, psicofisica e spirituale." La legge 38 del 2010 dichiara che le cure palliative sono un diritto del cittadino e le definisce “l'insieme degli interventi terapeutici, diagnostici e assistenziali, rivolti sia alla persona malata sia al suo nucleo familiare, finalizzati alla cura attiva e totale dei pazienti la cui malattia di base, caratterizzata da un'inarrestabile evoluzione e da una prognosi infausta, non risponde più a trattamenti specifici”. (Legge n.38/1 Art. 2-Definizioni).
L’assistenza domiciliare sanitaria e socio-sanitaria ai pazienti terminali, l’assistenza territoriale residenziale e semi residenziale a favore dei pazienti terminali, i trattamenti erogati nel corso del ricovero ospedaliero (quindi anche per pazienti terminali) e gli interventi ospedalieri a domicilio costituiscono Livelli Essenziali di Assistenza (L.E.A.) .
La rete assistenziale deve essere composta da un sistema di offerta nella quale la persona malata e la sua famiglia, ove presente, possano essere guidati e coadiuvati nel percorso assistenziale tra il proprio domicilio, sede di intervento privilegiata ed in genere preferita dal malato e dal nucleo familiare nel 75-85% dei casi e le strutture di degenza, specificamente dedicate al ricovero dei malati non assistibili presso la propria abitazione.
La rete sanitaria e socio-sanitaria dovrà essere strettamente integrata con quella socio-assistenziale, al fine di offrire un approccio completo alle esigenze della persona malata, alla quale dovrà essere garantito, se richiesto, un adeguato supporto religioso. E’ particolarmente stimolata e favorita l’integrazione nella rete delle numerose Organizzazioni Non Profit, in particolare di quelle del volontariato, attive da anni nel settore delle cure palliative, dell’assistenza domiciliare e negli hospice, nel rispetto di standard di autorizzazione/accreditamento tecnologici, strutturali e organizzativi precedentemente definiti a livello nazionale e regionale.
Le cure palliative ad Asti sono erogate da una struttura semplice appartenente alla struttura complessa di oncologia.
Sono erogate sia in ospedale che sul territorio attraverso i servizi di:
• Visita ambulatoriali di cure palliative e di cure simultanee
• Consulenze specialistiche presso i reparti di degenza e le case di riposo.
• Consulenze specialistiche a domicilio con l’attivazione delle ADI-UOCP (assistenza domiciliare integrata dell’unità operativa di cure palliative)
• Ricoveri in Hospice presso il presidio territoriale di Nizza Monferrato
http://portale.asl.at.it/Apps/portaleasl.nsf/tmp_contenuti.htm?OpenPage&var1=repo_oncologia
Sitografia:
http://www.parlamento.it/parlam/leggi/10038l.htm
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